L’insegnamento dell’Economia Civile nelle scuole superiori
Sintesi della relazione della prof.ssa Vera Negri Zamagni all’ITES Pitagora
La professoressa Vera Negri Zamagni è ordinaria di Storia Economica nell’Università di Bologna
ma ha un curriculum certamente singolare poiché ha iniziato con una laurea in filosofia prima di
intraprendere studi economici ad Oxford. Storia ed economia si intrecciano nei suoi studi e nelle
numerosissime pubblicazioni, in italiano, inglese e spagnolo, fino all’ultimo lavoro ‘Una Storia
Globale: storia, economia e società’ edito da Le Monnier Scuola. Una esperienza di vita che la
coinvolge nell’impegno politico e sociale nella sua regione l’Emilia Romagna.
Vera Zamagni è stata a Taranto, ospite dell’ITES Pitagora per una lezione rivolta particolarmente ai docenti, all’interno del progetto “Formare i formatori” che il Centro di cultura dell’università Cattolica di Taranto propone con l’obiettivo di attuare nella nostra città un polo sperimentale per introdurre l’insegnamento dei principi di Economia Civile nella scuola.
Proprio la presenza di spunti diversi tutti volti ad una migliore formazione dell’uomo e del cittadino ha fatto della lezione della professoressa Zamagni una sorta di arcobaleno tridimensionale.
Economia certo, ma anche sociologia, psicologia, storia e religione, proprio perché l’economia
civile non vuole ridurre l’uomo ad una singola dimensione.
Nel tracciare la storia dell’economia di mercato, la prof.ssa Zamagni ha messo in evidenza come la
stessa sia nata nelle città stato italiane del medioevo, e non, come erroneamente si crede in
Inghilterra, in seguito alla rivoluzione industriale. Dall’Ottocento in poi le prime teorie economiche hanno messo sempre più in evidenza la capacità dei meccanismi industriali di cambiare le
prospettive economiche dei Paesi. L’economia di mercato si trasforma ben presto però in economia
capitalistica per la centralità del capitale nella produzione di quantità sempre maggiori di beni di consumo. Tutto il XX secolo è pervaso dalla tendenza – costante nell’anima umana – a privilegiare gli aspetti materialistici della vita. Non più “il vitello d’oro” di cui si parla nella Bibbia, ma il consumismo, altrettanto allettante e capace di distogliere l’uomo dalla suo essere parte di infinito.
Il paradigma dell’Economia Civile vuole superare la visione monodimensionale dell’Homo
Oeconomicus che è emersa dalla riduzione dell’economia ad attività di produzione di beni materiali,
con l’obiettivo della massimizzazione dei profitti per i detentori di capitale. Nata in un contesto
ispirato dai valori del cristianesimo, l’EC rimette al centro la persona con i suoi diritti, la sua
libertà di essere sé stessa, la capacità di mettersi in relazione con gli altri, di sviluppare un
contesto di fraternità ed uguaglianza, proponendo una visione di economia capace di rientrare
nella visione multidimensionale della nostra Costituzione e quindi necessariamente aperta a
contributi di diverse discipline. L’Economia Civile è uno stile di vita e quindi anche uno stile
educativo e formativo che sposta l’attenzione dall’avere all’essere. Uno stile certamente apprezzato nella scuola italiana, che oggi può diventare un modello scientificamente maturato attraverso studi e metodologie appropriate.
L’Economia Civile si collega dunque con:
– Le Scienze giuridiche, che possono discutere di diritti umani, di forme d’impresa alternative
a quella capitalistica (impresa sociale, fondazione, cooperativa)
– La Storia dei fatti e misfatti dell’economia di mercato, fra cui i fallimenti del mercato nel
corso delle due grandi crisi economiche della storia del nostro tempo, quella del 1929 e
quella del 2008
– La Filosofia, che si occupa delle teorie etiche e delle loro implicazioni, del rapporto fra
l’uomo come individuo e la società con cui si raffronta e dei rapporti fra sviluppo
economico e sociale e teorie filosofiche.
– Le Scienze sociali quali la sociologia, la psicologia e la pedagogia, che hanno molto da
condividere con l’Economia civile. Si pensi alla teoria relazionale della società di Donati,
alla generatività di Magatti, agli studi sui disagi da cattivo uso dei beni e delle relazioni, che
oggi si chiamano vizio del gioco, alcool e droghe.
– Infine la Religione. Basta rileggere le encicliche Caritas in Veritate di Papa Benedetto e
l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di papa Francesco per capire quanti fondamenti
il cristianesimo abbia da offrire all’Economia Civile.
Il rispetto della natura e del creato, la questione della fame nel mondo, la dignità del lavoro, la
responsabilità dell’imprenditore e del consumatore, la cooperazione internazionale ci interpellano
affinchè i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà diano il loro contributo per cambiare una
deriva economicista che ha mostrato punti gravi di debolezza. Oggi le sfide da affrontare sono: il
disprezzo delle persone deboli (“gli scarti”) e l’aumento crescente delle diseguaglianze sociali e dei livelli assoluti di povertà anche nei Paesi occidentali dove lo sviluppo ha già raggiunto livelli molto alti; le continue fusioni societarie con la creazione di imprese colossali, contemporaneamente globali e slegate da ogni regola ben identificabile; la difficoltà di sviluppare un welfare adeguato e la chiusura sempre più evidente nei confronti degli immigrati.
Non è quello di oggi il mondo che vogliamo, né il modello da proporre ai nostri ragazzi.
Per questo il Centro di cultura ‘Lazzati’ propone un Corso di aggiornamento che si terrà dal 3 al 5 settembre 2015 a Martina Franca (TA) e vedrà alternarsi come docenti Luigino Bruni, Stefano e Vera Negri Zamagni, Leonardo Becchetti, Michele Dorigatti, nonché insegnanti ed educatori già protagonisti di progetti formativi nell’ambito dell’educazione finanziaria ed economica civile. Intento delle giornate formative, che saranno suddivise in 3 parti (storica, economica e economico-finanziaria), è quello di introdurre i partecipanti ad un approfondimento del pensiero e delle prassi di economia civile, mostrando la possibilità di declinarne i contenuti e le metodologie nei programmi delle loro materie d’insegnamento (diritto, economia, cittadinanza e costituzione, filosofia, religione, ecc).
Durante la scuola verranno anche presentati testi e strumenti a supporto della didattica
dell’economia civile nelle scuole, oltre che lo spettacolo teatrale Pop Economix. Live show di
Alberto Pagliarino, Nadia Lambiase e Paolo Piacenza e la regia di Alessandra Rossi Ghiglione, che,
assieme allo spettacolo ridotto Pop Economy, hanno realizzato oltre 170 repliche in più di 130 città italiane, che sarà occasione per riflettere sulle cause e sulle vie d’uscita dalla crisi.
La Summer School è in fase di accreditamento presso il MIUR e Regione Puglia.
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